Dow Jones Industrial (US30)

Non serve commentare…

Delta e Cumulative Delta

Il prezzo denaro (in inglese bid price o semplicemente Bid), chiamato anche prezzo di domanda, è il massimo prezzo che un compratore è disposto a pagare per acquistare uno strumento finanziario. Questo significa che il prezzo Bid è il miglior prezzo a cui un investitore in possesso del suddetto strumento finanziario potrà venderlo sul mercato.

Il prezzo lettera (in inglese ask price o semplicemente Ask), chiamato anche prezzo di offerta, è il prezzo minimo che un venditore è disposto ad accettare per vendere uno strumento finanziario. Questo significa che il prezzo Ask è il prezzo minimo a cui l’investitore che compra potrà acquistare il suddetto strumento finanziario.

Perché avvenga uno scambio nei mercati, abbiamo bisogno di due parti: un compratore e un venditore. Il prezzo non diminuisce perché ci sono più acquirenti che venditori. Questo è impossibile, dato che per ogni acquirente deve esserci un venditore.

Il prezzo scende quando i venditori sono aggressivi e accettano il prezzo che i compratori propongono di volta in volta; prezzo che sarà sempre più basso: perché comprare a 10 se pensi che ci sia qualcuno che può offrire 9?

Il prezzo sale quando i compratori sono aggressivi e accettano il prezzo che i venditori propongono di volta in volta; Prezzo che sarà sempre più alto: perché vendere a 10 se pensi che ci sia qualcuno che può offrire 11?

In contrapposizione agli ordini aggressivi (ordini market) ci sono gli ordini passivi, cioè gli ordine di tipo limit.

Il Delta (Δ) rappresenta la differenza, per ogni livello di prezzo, tra il numero di contratti (o azioni) che i compratori aggressivi vanno ad eseguire a prezzi Ask e il numero di contratti (o azioni) che i venditori aggressivi vanno ad eseguire a prezzi Bid.

Delta = Contratti Buy Market – Contratti Sell Market

Se il Delta è positivo, abbiamo acquirenti più aggressivi, che stanno comandando il mercato, in quel momento e su quel livello di prezzo, con la loro forza rialzista; se il Delta è negativo, abbiamo venditori più aggressivi, che stanno comandando il mercato, in quel momento e su quel livello di prezzo, con la loro forza ribassista.

Delta positivo = acquirenti aggressivi

Delta negativo = venditori aggressivi

Il Cumulative Delta (CD) è la somma dei delta di una singola candela (sessione temporale, volumetrica, di range, ecc.). Il CD può essere rappresentanto in forma grafica come una linea o tramite candlestik: in questo caso assume il nome di Cumulative Delta Chart e rappresenta la somma progressiva dei CD a partire da un momento preciso; la sommatoria può essere resettata ad ogni nuova giornata di trading o secondo personali necessità di elaborazione ed interpretazione.

Interpretazioni

Lo studio del Cumulative Delta non può e non deve essere preso fine a sé stesso per individuare segnali di ingresso nel mercato. Tuttavia è di grande utilità per prendere decisioni di trading più consapevoli e come fattore decisionale aggiuntivo.

L’assunto di base è che il Cumulative Delta si muoverà generalmente con il prezzo e quando non lo fa, è tempo di prestare attenzione.

Tra le varie possibili interpretazioni, in questa sede, menziono solo la divergenza tra prezzo e Cumulative Delta, in singola candela. Per esempio, una candela ribassista con CD positivo, denota che i compratori sono stati più aggressivi dei venditori nonostante il prezzo sia sceso. Una prima interpretazione di questo fenomeno è che il mercato ha scambiato contratti su un livello di prezzo in cui gli ordini sell limit hanno completamente assorbito la forza rialzista. Esaurita questa forza, il prezzo dovrà scendere per mancanza di nuovi compratori. La discesa attesa potrebbe essere di piccola entità, ma se in questa fase si assiste ad un progressivo aumento della pressione in vendita, individuabile tramite livelli di Delta negativo in aumento, allora il ritracciamento sarà inevitabile. Ci tengo a precisare che questo setup così spiegato non è sufficiente a garantire elevate probabilità di successo, seppur sia molto significativo. Per renderlo completo e affidabile è necessario integrarlo con alcuni altri dettagli che spiego durante le sessioni di coaching individuale.

Grandi opportunità

Questa mattina è stata ricca di spunti sebbene la volatilità non sia stata delle più propizie. Pubblico alcuni trades eseguiti oggi. Ci tengo a precisare che i risultati che compaiono in questi screenshots non sono esattamente quelli conseguiti. Alcuni trades li ho chiusi anticipatamente rispetto al target e i due congiunti di FESX e DAX sono stati chiusi poco oltre la parità.

COME SI VALUTA LA PERFORMANCE? (OVVERO L’INGANNO DELL’ICEBERG)

Una  domanda tipica quando si parla di trading è: “quanto si può guadagnare con questa strategia?” Oppure, “quanto guadagna questo Expert Advisor?” E ancora, “quanto guadagni facendo trading?”.

In, realtà come spiega Fabrizio Guarnieri in un articolo tratto dal suo blog “Diario di trading”, la domanda è mal posta. Infatti, più che focalizzarsi sul QUANTO, è da preferire analizzare il COME si arriva ad un certo risultato. In sintesi, bisognerebbe almeno considerare i seguenti punti:

 

1. PROFITTO NETTO (e PERCENTUALE)
2. TEMPO
3. PROFIT FACTOR
4. PEAK TO VALLEY (MAX DRAWDOWN)
5. OPEN DRAWDOWN
6. TEMPO A MERCATO
7. NUMERO DI OPERAZIONI

Per un’analisi più approfondita rimando all’articolo citato.

 

Si può vivere di borsa? Quanto si può guadagnare col Forex?

Queste sono domande che mi sento rivolgere spesso e, come si può immaginare, non hanno una risposta univoca. I fattori in gioco sono molti, sia soggettivi che oggettivi. Dipende da quanto si è bravi, quindi dalle conoscenze che si possiedono e da come si riesce ad applicare quanto si sa, il tutto condito da un ottimo equilibrio psicologico; e dipende dai capitali che si mettono a disposizione del trading.

Se sono un trader bravo, potrei ottenere un… 50% medio annuo (…ed è già un buon risultato). Se il mio capitale disponibile fosse di 10.000 euro (…e non sono pochi) potrei ottenere € 5.000 annui di profitto, che spalmati al mese fanno € 416,66, di media (quindi non è detto che io guadagni ogni mese questa cifra). Direi che è un po’ pochino per viverci, ma è un ottimo risultato in assoluto, praticamente meglio di qualsiasi rendimento si possa trovare nel risparmio gestito. A questo punto sembra diventare ovvia la risposta alla domanda iniziale: si può vivere di borsa solo se sono bravo e ho alti capitali.

A questa ovvia conclusione io posso controbattere che invece è possibile vivere di borsa e anche molto bene! A patto di sapere come svolgere correttamente questo lavoro e sfruttare il potenziale che offrono i vari mercati. A titolo di esempio, dato che il Forex è di gran moda, pubblico le performance che ho realizzato in questo mercato nella giornata odierna partendo da un capitale iniziale di circa 4.500 euro. Se questi numeri vi colpiscono, sappiate che non sono alla portata di tutti, ma ci sono delle tecniche e degli accorgimenti che una volta appresi vi consentiranno di ottenere risultati anche superiori… Per altre informazioni, contattatemi o visitate il sito www.tradingprofittevole.it.

 

2014.06.11

2014.06.11

 

+100% in poco più di due mesi!

Pubblico il risultato di un trade di lungo periodo ottenuto su un cross poco utilizzato: EURZAR.

Al di là della soddisfazione personale, voglio evidenziare come sia molto più profittevole e appagante individuare un buon trend ovunque esso si manifesti (qualità) piuttosto che cercare a tutti i costi dei segnali (quantità) dove siamo abituati a farlo. 

Image

 

 

 

 

Future o Forex?

Spesso mi viene posta la fatidica domanda del titolo con le relative varianti: conviene operare sui futures o sul Forex? Dove ci sono le maggiori opportunità di profitto?

Per rendere il confronto sensato, farò un parallelismo a parità di “oggetto”:

  • da un lato c’è il future Euro FX quotato nel mercato CME, relativo al cambio Euro/Dollaro. Un tick è pari ad uno scostamento di 0.0001, vale 12,5 dollari e ha un moltiplicatore di 125.000
  • dall’altro lato c’è il cambio EURUSD, negoziato nel Forex. Un pip è pari a 0.0001 (ma è trattato a scostamenti di 0.00001) e vale 10 dollari.

Dall’analisi congiunta dei due grafici, si nota che sono sostanzialmente identici: è possibile quindi operare all’incirca con le medesime figure e tecniche grafiche, pur con i dovuti accorgimenti in considerazione del fatto che il CME è un mercato regolamentato mentre il Forex no.

Confronto Future-Forex

Valutiamo i costi: per un trade sul future si pagano mediamente, con broker americano, circa 4-6 dollari di commissioni per round turn. A parità di controvalore negoziato, cioè un lotto pieno nel Forex, si paga uno spread medio di 2 pips, pari a 20 dollari. È possibile pagare meno spread aggiungendo le commissioni: la sostanza non migliora di molto e i dati proposti sono già ottimistici.

A parità di movimento atteso, il profitto e la perdita sono superiori in valore assoluto per il future in quanto il tick vale più del pip.

Il capitale richiesto per un trade intraday può variare tra i circa 600 e i 1000 dollari per un broker americano. Il costo del margine per negoziare il cambio EURUSD nel Forex dipende dalla leva concessa dal broker e poi utilizzata. Con leva 1:200 si impiegano 500 dollari di margine; con leva 1:500 si impiegano 200 dollari di margine.

Se supponiamo di valutare un movimento di 10 ticks/pips, i risultati sono i seguenti:

 

Future

Forex

Movimento

+ 10 ticks

+ 10 pips

Profit $

125,00

100,00

Costi $

-6,00

-20,00

Net Profit $

119,00

80,00

Incidenza costi %

4,8%

20,0%

Margine $

1.000,00

500,00

Rendimento %

11,9%

16,0%

 

 

Future

Forex

Movimento

-10 ticks

– 10 pips

Loss $

-125,00

-100,00

Costi $

-6,00

-20,00

Net Profit $

-131,00

-120,00

Incidenza costi %

4,8%

20,0%

Margine $

1.000,00

500,00

Rendimento %

-13,1%

-24,0%

Considerazioni finali.

  • A parità di movimento, in termini assoluti col future si può guadagnare o perdere di più, quindi per rispondere alla seconda domanda iniziale, il future offre le maggiori opportunità di profitto.
  • Col future c’è la minore incidenza percentuale dei costi (una differenza notevole). Si noti come la differenza in valore assoluto tra i profitti e le perdite, a causa di questo fatto, giochi a favore del future: 39 dollari di maggiore profitto quando si guadagna a fronte di 11 dollari di maggiore perdita quando si perde.
  • Il rendimento percentuale sul capitale impiegato è invece favorevole al Forex, sebbene questo possa subire notevoli escursioni (sia in meglio che in peggio) in relazione alla leva utilizzata nel Forex e ai margini richiesti dal broker per l’operatività intraday sul future.
  • L’esempio proposto si può applicare anche ad altri binomi future/cambi, ma è opportuno precisare che uscendo dai cross tipici (i mejor, come sono definiti dai broker Forex) gli spread applicati nel Forex diventano molto ampi, creando dei costi che possono portare addirittura alla non convenienza ad operare; questo vale in particolare su intervalli temporali brevi o se il movimento atteso è di ridotta entità. Per i futures invece i costi rimangono immutati al cambiare del cross, in quanto il mercato di riferimento, il CME, non cambia.
  • Per rispondere alla prima domanda, se conviene operare col future o col Forex, direi che conviene operare col future a meno che si disponga di capitali modesti. In questo caso, complice il margine inferiore richiesto, diventa possibile fare ciò che altrimenti non si potrebbe fare. Infatti, oltre a richiedere un capitale inferiore rispetto al future (a parità di controvalore negoziato), è possibile anche dimensionare la posizione in mini e talvolta micro lotti, costruendosi su misura un trade dimensionato alle proprie disponibilità e all’entità di rischio che ci si vuol assumere. Ciò può consentire anche di attuare strategie di diversificazione più ampie. Bisogna però prestare attenzione allo spread e valutate attentamente la convenienza effettiva prima di aprire una posizione: talvolta ciò che sembra un profitto potrebbe in realtà essere una perdita.

Dow Jones future: movimento esplosivo e profitto preso!

Dopo la congestione data dalla giornata di festa di ieri del mercato americano, oggi il future sul Dow Jones ha proseguito la congestione in apertura. Dopo un tentativo di rottura al ribasso, il future ha definito chiaramente l’intenzione di salire, visibile dal grafico su time frame orario tramite uno dei 5 metodi che utilizzo per individuare il trend nascente. Sono entrato al rialzo sul ritracciamento, su segnale di continuazione sempre sul TF 60 minuti, e con estrema rapidità ho preso i primi due obiettivi di profitto. Sul terzo contratto sto usando un trailing stop al 50% dei profitti, ma potrebbe correre ancora…

Attualmente il profitto minimo che posso realizzare è di circa € 180,00 al cambio corrente.Image

 

Un trade da manuale

Un trade da manuale

Circa € 300,00 di profitto in meno di 45 minuti.
Un trade perfetto realizzato grazie ad una combinazione di tecniche sull’individuazione del trend nascente, sulla rottura di congestione e sull’individuazione di obiettivi precisi.
Il time frame era a 15 minuti.

Entrata perfetta su future DJEuroStoxx50

Anche il giorno 7 luglio la mia tecnica Ritracciamento Intraday ha permesso di effettuare un’ottima entrata sul future DJEuroStoxx50. Questo il resoconto del trade:

  • Spinta rialzista (con partenza da minimi intraday) avvenuta in due fasi molto nette come dimostrato dai picchi di volumi.
  • Rottura di resistenza e ingresso secondo le regole precise della mia tecnica (spiegata nel manuale operativo e nei corsi)
  • Preso profitto in modo prudenziale con +13 ticks.

In questo post ci tengo ad evidenziare come l’accelerazione dei volumi, misurabile tramite grafico con TF 2 minuti, sia decisamente marcata e raggiunga soglie da “fuorigiri”. Già da solo questo elemento sarebbe sufficiente per realizzare un entrata da cecchino!

Time Frame 2 minuti - Picchi di volume e accelerazione

Time Frame 2 minuti - Picchi di volume e accelerazione