Future o Forex?
21 febbraio 2013 1 commento
Spesso mi viene posta la fatidica domanda del titolo con le relative varianti: conviene operare sui futures o sul Forex? Dove ci sono le maggiori opportunità di profitto?
Per rendere il confronto sensato, farò un parallelismo a parità di “oggetto”:
- da un lato c’è il future Euro FX quotato nel mercato CME, relativo al cambio Euro/Dollaro. Un tick è pari ad uno scostamento di 0.0001, vale 12,5 dollari e ha un moltiplicatore di 125.000
- dall’altro lato c’è il cambio EURUSD, negoziato nel Forex. Un pip è pari a 0.0001 (ma è trattato a scostamenti di 0.00001) e vale 10 dollari.
Dall’analisi congiunta dei due grafici, si nota che sono sostanzialmente identici: è possibile quindi operare all’incirca con le medesime figure e tecniche grafiche, pur con i dovuti accorgimenti in considerazione del fatto che il CME è un mercato regolamentato mentre il Forex no.
Valutiamo i costi: per un trade sul future si pagano mediamente, con broker americano, circa 4-6 dollari di commissioni per round turn. A parità di controvalore negoziato, cioè un lotto pieno nel Forex, si paga uno spread medio di 2 pips, pari a 20 dollari. È possibile pagare meno spread aggiungendo le commissioni: la sostanza non migliora di molto e i dati proposti sono già ottimistici.
A parità di movimento atteso, il profitto e la perdita sono superiori in valore assoluto per il future in quanto il tick vale più del pip.
Il capitale richiesto per un trade intraday può variare tra i circa 600 e i 1000 dollari per un broker americano. Il costo del margine per negoziare il cambio EURUSD nel Forex dipende dalla leva concessa dal broker e poi utilizzata. Con leva 1:200 si impiegano 500 dollari di margine; con leva 1:500 si impiegano 200 dollari di margine.
Se supponiamo di valutare un movimento di 10 ticks/pips, i risultati sono i seguenti:
Future |
Forex |
|
Movimento |
+ 10 ticks |
+ 10 pips |
Profit $ |
125,00 |
100,00 |
Costi $ |
-6,00 |
-20,00 |
Net Profit $ |
119,00 |
80,00 |
Incidenza costi % |
4,8% |
20,0% |
Margine $ |
1.000,00 |
500,00 |
Rendimento % |
11,9% |
16,0% |
Future |
Forex |
|
Movimento |
-10 ticks |
– 10 pips |
Loss $ |
-125,00 |
-100,00 |
Costi $ |
-6,00 |
-20,00 |
Net Profit $ |
-131,00 |
-120,00 |
Incidenza costi % |
4,8% |
20,0% |
Margine $ |
1.000,00 |
500,00 |
Rendimento % |
-13,1% |
-24,0% |
Considerazioni finali.
- A parità di movimento, in termini assoluti col future si può guadagnare o perdere di più, quindi per rispondere alla seconda domanda iniziale, il future offre le maggiori opportunità di profitto.
- Col future c’è la minore incidenza percentuale dei costi (una differenza notevole). Si noti come la differenza in valore assoluto tra i profitti e le perdite, a causa di questo fatto, giochi a favore del future: 39 dollari di maggiore profitto quando si guadagna a fronte di 11 dollari di maggiore perdita quando si perde.
- Il rendimento percentuale sul capitale impiegato è invece favorevole al Forex, sebbene questo possa subire notevoli escursioni (sia in meglio che in peggio) in relazione alla leva utilizzata nel Forex e ai margini richiesti dal broker per l’operatività intraday sul future.
- L’esempio proposto si può applicare anche ad altri binomi future/cambi, ma è opportuno precisare che uscendo dai cross tipici (i mejor, come sono definiti dai broker Forex) gli spread applicati nel Forex diventano molto ampi, creando dei costi che possono portare addirittura alla non convenienza ad operare; questo vale in particolare su intervalli temporali brevi o se il movimento atteso è di ridotta entità. Per i futures invece i costi rimangono immutati al cambiare del cross, in quanto il mercato di riferimento, il CME, non cambia.
- Per rispondere alla prima domanda, se conviene operare col future o col Forex, direi che conviene operare col future a meno che si disponga di capitali modesti. In questo caso, complice il margine inferiore richiesto, diventa possibile fare ciò che altrimenti non si potrebbe fare. Infatti, oltre a richiedere un capitale inferiore rispetto al future (a parità di controvalore negoziato), è possibile anche dimensionare la posizione in mini e talvolta micro lotti, costruendosi su misura un trade dimensionato alle proprie disponibilità e all’entità di rischio che ci si vuol assumere. Ciò può consentire anche di attuare strategie di diversificazione più ampie. Bisogna però prestare attenzione allo spread e valutate attentamente la convenienza effettiva prima di aprire una posizione: talvolta ciò che sembra un profitto potrebbe in realtà essere una perdita.
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