L’osservatore influenza la realtà… degli investimenti

download-3Supponiamo che Roberto chieda ad un gestore di attivare un portafoglio di trading gestito da robot. Gli consegna le credenziali di accesso al conto e inizia l’attività di trading avendo ben chiarito due aspetti: qual è il rischio massimo che è disposto a sopportare e che obiettivo di capitale vuole raggiungere. La variabile è il tempo.

Ci sono due potenziali sviluppi. Nel primo scenario, Roberto fa un monitoraggio costante dell’andamento del conto. Esulta per ogni profitto conseguito, fantasticando su cosa può fare con quel denaro, e si rammarica per le perdite realizzate. Quando le perdite consecutive raggiungono una soglia che Roberto reputa “scomoda” psicologicamente, seppur lontana dal livello di massimo rischio pattuito all’inizio, Roberto inizia ad interrogarsi sulla qualità del suo portafoglio di investimento e sulla capacità del metodo di durare nel tempo. Se le perdite proseguono, Roberto comincia a “sentire” davvero possibile il fatto che il portafoglio non funzioni più, inizia a temere di perdere tutto o gran parte del denaro investito, si fa prendere da emotività e, razionalizzando la situazione, decide di interrompere l’investimento. Esce sconfitto e amareggiato per aver perso denaro. Si consola solo del fatto che ha perso meno di quanto pattuito all’inizio. Qualche giorno dopo, verificando che cosa avrebbe fatto il suo portafoglio se avesse continuato con l’investimento, scopre che avrebbe recuperato gran parte della perdita realizzata. E dopo qualche giorno ancora si rende conto che avrebbe maturato un cospicuo profitto. L’amarezza diventa profonda tristezza; in un primo momento si pente della decisione presa per poi concludere che è davvero sfortunato, che l’Universo ce l’ha con lui e che ha un destino segnato dalla miseria.

In un secondo scenario, Roberto, dopo aver consegnato le credenziali del conto al gestore, butta la password e si affida al robot contento per la decisione presa. Questo scenario ha due potenziali finali. In un primo caso, a distanza di tempo, riceverà una telefonata in cui il gestore gli comunica che il portafoglio ha raggiunto la soglia di rischio pattuita all’inizio e pertanto l’investimento viene bloccato contabilizzando la perdita massima stabilità a priori. Nel secondo caso, riceve una telefonata opposta alla precedente, in cui apprende che il suo capitale è diventato esattamente grande quanto si aspettava. Può ritirare il suo denaro e iniziare a vivere di rendita.

Nel primo scenario, Roberto, con la sua osservazione costante dell’investimento, ha concretamente influenzato la realtà dell’investimento. Travolto dall’emotività, ha cambiato la decisione presa all’inizio finendo per perdere una cifra molto alta, seppure minore di quella pattuita all’inizio. Dal momento che non ha rispettato la decisione inziale, avrebbe tuttavia potuto risparmiarsi questa perdita. Il sistema è testato negli anni e tarato in modo tale da poter fornire una riposta alla domanda: “Qual è il momento per fermarsi in quanto il metodo non funziona più?”. La risposta è: quando viene raggiunta la soglia di rischio pattuito all’inizio, dato che su questo è stato tarato tutto il sistema. La consapevolezza di quale sia la reale soglia di sopportazione del rischio è un passo fondamentale per il raggiungimento dei proprio obiettivi di investimento. Roberto avrebbe dovuto conoscere meglio sé stesso prima di dichiarare con leggerezza quale era la sua soglia di rischio accettato…

In alternativa c’è il secondo scenario, basato sulla fiducia, che avrebbe garantito a Roberto un percorso sicuramente più sereno, oltre alla concreta possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Se non sei in grado di creare almeno un piccolo distacco tra “Te Coscienza”, i tuoi pensieri e gli eventi che ti circondano, il rischio di vivere in balìa degli eventi è molto alto. Ma se sei in grado di rimanere distaccato con l’aggiunta di una buona consapevolezza e una sana fiducia in te stesso (per le decisioni che prendi e per la persona che sei), allora la ricetta per il successo è completa e il risultato voluto non può che divenire realtà.

Info TradingProfittevole
Mi chiamo Luca Novello. Mi sono laureato in Economia Aziendale nel 2001 all’università Ca’ Foscari di Venezia. Studio i Mercati Finanziari dal 1998 e dall’anno successivo ho iniziato ad effettuare le prime operazioni in Borsa sulle azioni del mercato italiano. Terminata l’università, ho maturato un’esperienza professionale come Controller, continuando parallelamente gli studi in ambito finanziario. Ho frequentato corsi di formazione e lavorato assieme con alcuni noti trader italiani e americani, acquisendo una buona conoscenza in molti ambiti necessari al trading. In particolare, ho appreso l’analisi tecnica, il money e risk management, le caratteristiche e il funzionamento dei vari strumenti finanziari, dei mercati in cui essi sono negoziati e dei meccanismi (a volte chiamati segreti) sottostanti. Ho sempre coltivato il sogno di diventare un trader di professione, affascinato dalle opportunità che questo lavoro può offrire. Il passo decisivo l’ho compiuto nel 2006, quando, dopo anni di trading part time, sono diventato un trader full time. Attualmente lavoro utilizzando sia Expert Advisor per trading automatico che approcci di tipo discrezionale (entrambi di mia ideazione); tra gli strumenti finanziari, prediligo le valute (Forex), i futures (EUREX e CME) e, in minor misura, le azioni. Nel 2009 ho deciso di creare il sito TradingProfittevole. Tramite questo sito offro alcuni servizi, principalmente di formazione, che consentono ad un trader, o aspirante tale, un notevole risparmio di tempo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Uno dei problemi più grandi che riscontro in questo lavoro è, infatti, la moltitudine di informazioni e conoscenze divulgate, spesso di scarsa qualità, e comunque difficilmente coordinabili e applicabili per la creazione di un piano di trading efficace. Il mio obiettivo è quindi di aiutare i traders a realizzare profitti costanti dall’attività nei mercati finanziari al fine di ottenere una crescita reale del proprio capitale. Per raggiungere questo scopo fornisco alcuni strumenti, conoscenze, chiavi di lettura che consentono di eliminare gli errori di fondo in modo da garantirsi un vantaggio competitivo nel mercato. Non esiste un metodo perfetto e non esiste un approccio univoco ai mercati. Il mio approccio è di tipo tecnico: studio pertanto i grafici piuttosto che i bilanci delle aziende o i dati macroeconomici. Tuttavia, se penso all’analisi tecnica tradizionale, la domanda che mi pongo è: com’è possibile guadagnare col trading prendendo decisioni basate sui grafici e osservare solo il prezzo che questi ci mostrano? Un grafico di borsa ha tre componenti: prezzo (asse verticale), tempo (asse orizzontale) e volumi (diciamo… la terza dimensione) Partendo da qui, l’approccio utilizzato non si limita allo studio della pura e semplice azione del prezzo (price action), ritenuta ormai insufficiente a garantire un vantaggio rispetto all’operatività degli investitori professionisti (fondi di investimento, banche d’affari, ecc.); è necessario combattere ad armi pari e pertanto ritengo di fondamentale importanza integrare la price action con lo studio del tempo (analisi ciclica) e dei volumi (flussi di liquidità).

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