Quanto vale un Pip nel Forex? Come si calcolano profitti e perdite?

Si sente spesso dire “la leva può moltiplicare le perdite e i profitti”, una frase che crea molta confusione.
In realtà se ragionassimo tenendo presente il valore di un pip del contratto che stiamo negoziando sarebbe tutto molto più semplice.

Per testare la tua comprensione della questione ti faccio una domanda: “Io utilizzo una leva 1:10 e apro una posizione con 1 minilotto e tu fai lo stesso ma usi una leva 1:500. La posizione viene aperta e chiusa nello stesso istante per un profitto di 20 pip. Chi ha guadagnato di più, tu o io?”

Se hai risposto “tu” hai sbagliato perché i profitti o le perdite sono determinati dalla grandezza del contratto scambiato e non dalla leva. La leva è solo lo strumento che ti permette di aprire posizioni grandi controllandole con poco, ma una volta che la trade è aperta la leva non influisce sul risultato. Quindi la risposta al quesito precedente è che abbiamo guadagnato esattamente uguale.

Il Pip, chiamato anche “Tick” è l’incremento minimo di una valuta. Se per esempio il cross EUR/USD varia da 1,3404 a 1,3405, la differenza è di 1 Pip. Il Pip è la quarta cifra decimale di una quotazione, con l’eccezione dei cambi che hanno come valuta secondaria lo Yen, nel qual caso il Pip è la seconda cifra decimale. Pertanto, il valore unitario di 1 Pip, a parte le eccezioni dello Yen, è sempre 0,0001 (per lo Yen è 0,01). Con il Pip si possono calcolare i profitti e le perdite di un trade.

Il “valore monetario di un PIP” si riferisce alla quantità  di denaro gudagnata/persa per ogni PIP guadagnato/perso durante una transazione forex. Allo stesso modo, lo spread che deve essere pagato al broker per ogni posizione aperta, viene corrisposto in pips.

Esistono tre tipi diversi di coppie di valute: le Dirette: EUR/USD, GBP/USD, AUD/USD, NZD/USD. Le Indirette: USD/JPY, USD/CHF, USD/CAD. E le Cross, in cui il Dollaro non viene coinvolto: EUR/GBP, GBP/JPY, EUR/JPY (ed altre minori).

Calcolare il valore monetario di un PIP

Il modo migliore per imparare e prendere familiarità  con il calcolo monetario dei PIP, è quello di cominciare a fare trading con la coppia di valute che conosci meglio, come ad esempio EUR/USD. Il valore di un PIP viene calcolato in questo modo:

1. Valute Dirette (USD è la valuta quotata, per esempio EUR/USD).
Formula: Valore Pip = 1 pip x Trade Size.
Supponendo di operare su un mini lotto ($10.000), il valore è: 0.0001 x 10,000 = $1. Il valore in Eur si ottiene in questo modo: valore pip / tasso di cambio corrente.

2. Valute Indirette (USD è la valuta base).
Formula: Valore Pip = 1 pip x Trade Size/ Prezzo di cambio corrente.
Supponendo di operare su USD/CAD con un mini lotto di $10.000, il valore è:0.0001 x 10,000 / 1.2123 = $0.824. Nota che il prezzo di cambio corrente, in questo caso 1.2123, è un valore variabile.

3. Valute Cross (per esempio EUR/GBP).
Formula: Valore Pip = 1 pip x Trade size x Prezzo di cambio corrente.
Supponendo di operare su un mini lotto di $10.000, il valore è 0.0001 x 10,000 / Prezzo corrente. Il risultato è in USD e va quindi convertito in EUR:valore pip/ tasso di cambio corrente EUR/USD.

Come calcolare il Profit & Loss

Adesso che sappiamo calcolare il valore di un PIP, possiamo addentrarci nella parte più interessante dell’articolo, ovvero il calcolo del profitto e delle perdite. Anche in questo caso, fortunatamente, non ci sono grandi formule da ricordare. Per spiegare meglio questo concetto cominciamo subito con un esempio:

1. Cominciamo un trade e prendiamo in esame la coppia EUR/USD. Nella tabellavediamo che i prezzi bid/ask sono i seguenti: 1,3460/1,3462, ovvero posso vendere 1 euro a 1,3460 o comprarlo a 1,3462 dollari.
2. Secondo noi l’Euro acquisterà  terreno nei confronti del Dollaro e decidiamo quindi di comprare.
3. Iniziamo il Trade: avvalendoci della leva compriamo 100.000 euro pagandoli 134.620 dollari (prezzo ask).

4. In poco tempo vediamo che l’Euro si è effettivamente apprezzato sul Dollaro e la coppia ha acquistato il valore 1,3464/1,3466. Decidiamo quindi divendere 100.000 euro e guardiamo il prezzo BID1,3464. Il ricavo è quindi di134.640 dollari.

Abbiamo comprato 100.000 euro a 1,3462 dollari, per un totale di $134.620. Abbiamo poi deciso di vendere 100.000 euro a 1,3464 dollari, ricevendo $134.640. La differenza è di 2 pips, ed il profitto in dollari è $134.640 – $134.620 = $20 (oppure 0,0002 x 100.000 = 20).

Le perdite (Loss) vengono calcolate allo stesso modo: se nell’esempio precedente l’Euro avesse perso sensibilmente terreno nei confronti del Dollaro e la coppia fosse scesa di valore, la perdita sarebbe quanto segue:

1. Acquistiamo 100.000 euro pagandoli 134.620 dollari.
2. L’Euro si indebolisce e scende a 1,3456/1,3458. Decidiamo di limitare le perdite e vendiamo 100.000 euro a 1,3456, ricevendo 134.560 dollari.

Abbiamo comprato 100.000 euro con prezzo ask a 1,3462 dollari spendendo $134.620. In seguito per limitare i danni abbiamo venduto 100.000 euro a 1,3456 dollari, intascando $134.560. Il “LOSS” in questo caso è stato di $60.

Prima di concludere, è opportuno ricordare altri due aspetti. Quando vuoi vendere una moneta, devi guardare il prezzo BID, mentre quando compri devi tenere a mente il prezzo ASK. Infine, per ogni trade, si paga al broker lo spread e, con alcuni, anche una commissione. Lo spread, dato dalla differenza tra le quotazioni BID e ASK, è variabile, è quantificato in pips e si paga sempre quando si compra (ASK), in quanto la quotazione visualizzata nel grafico è data dal prezzo BID (Vendi).

Tratto da: http://www.areaforex.com/204-calcolare-il-profitto-e-le-perdite/  http://www.forexmind.it/guida-al-forex/le-basi-fondamentali-del-trading-forex/il-valore-di-un-pip-nel-forex

Info TradingProfittevole
Mi chiamo Luca Novello. Mi sono laureato in Economia Aziendale nel 2001 all’università Ca’ Foscari di Venezia. Studio i Mercati Finanziari dal 1998 e dall’anno successivo ho iniziato ad effettuare le prime operazioni in Borsa sulle azioni del mercato italiano. Terminata l’università, ho maturato un’esperienza professionale come Controller, continuando parallelamente gli studi in ambito finanziario. Ho frequentato corsi di formazione e lavorato assieme con alcuni noti trader italiani e americani, acquisendo una buona conoscenza in molti ambiti necessari al trading. In particolare, ho appreso l’analisi tecnica, il money e risk management, le caratteristiche e il funzionamento dei vari strumenti finanziari, dei mercati in cui essi sono negoziati e dei meccanismi (a volte chiamati segreti) sottostanti. Ho sempre coltivato il sogno di diventare un trader di professione, affascinato dalle opportunità che questo lavoro può offrire. Il passo decisivo l’ho compiuto nel 2006, quando, dopo anni di trading part time, sono diventato un trader full time. Attualmente lavoro utilizzando sia Expert Advisor per trading automatico che approcci di tipo discrezionale (entrambi di mia ideazione); tra gli strumenti finanziari, prediligo le valute (Forex), i futures (EUREX e CME) e, in minor misura, le azioni. Nel 2009 ho deciso di creare il sito TradingProfittevole. Tramite questo sito offro alcuni servizi, principalmente di formazione, che consentono ad un trader, o aspirante tale, un notevole risparmio di tempo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Uno dei problemi più grandi che riscontro in questo lavoro è, infatti, la moltitudine di informazioni e conoscenze divulgate, spesso di scarsa qualità, e comunque difficilmente coordinabili e applicabili per la creazione di un piano di trading efficace. Il mio obiettivo è quindi di aiutare i traders a realizzare profitti costanti dall’attività nei mercati finanziari al fine di ottenere una crescita reale del proprio capitale. Per raggiungere questo scopo fornisco alcuni strumenti, conoscenze, chiavi di lettura che consentono di eliminare gli errori di fondo in modo da garantirsi un vantaggio competitivo nel mercato. Non esiste un metodo perfetto e non esiste un approccio univoco ai mercati. Il mio approccio è di tipo tecnico: studio pertanto i grafici piuttosto che i bilanci delle aziende o i dati macroeconomici. Tuttavia, se penso all’analisi tecnica tradizionale, la domanda che mi pongo è: com’è possibile guadagnare col trading prendendo decisioni basate sui grafici e osservare solo il prezzo che questi ci mostrano? Un grafico di borsa ha tre componenti: prezzo (asse verticale), tempo (asse orizzontale) e volumi (diciamo… la terza dimensione) Partendo da qui, l’approccio utilizzato non si limita allo studio della pura e semplice azione del prezzo (price action), ritenuta ormai insufficiente a garantire un vantaggio rispetto all’operatività degli investitori professionisti (fondi di investimento, banche d’affari, ecc.); è necessario combattere ad armi pari e pertanto ritengo di fondamentale importanza integrare la price action con lo studio del tempo (analisi ciclica) e dei volumi (flussi di liquidità).

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