Specchietto per allodole?

Pur di vendere, regalerebbe la sorella, la mamma, le zie, la moglie con un pacco dono. Oh sì. Sto parlando del finance-markettaro, di cui vado a fare un pronto identikit, affinché tu possa riconoscerlo prontamente.
 
Si tratta, in genere, di un individuo maschio, di media età.

Egli si è affidato a una delle agenzie di markettari “Diventa subito ricco in 48 ore”. Agenzie i cui fondatori non sono mai diventati ricchi, ma insegnano ad altri a diventarlo: puro spirito di beneficenza ed esempio fulgido di altruismo.
 
Egli, infatti, l’individuo in questione, deve vendere un servizio di trading, un corso, un prodotto … e ha scoperto il Marketing.
 
La prima volta, non sapeva pronunciarlo bene. Metteva l’accento sulla e, per esempio. Poi l’agenzia, forte delle proprie conoscenze superiori, lo ha indottrinato, insegnandogli dove mettere l’accento. Alle volte ancora sbaglia, ma prima o poi può farcela e lo pronuncerà bene.
 
L’agenzia gli ha costruito una landing page, una pagina internet dove sei destinato senza speranza alcuna ad atterrare ogni volta che provi a cliccare qualcosa sulle email che ti manda.
 
È una pagina lunga un chilometro e mezzo, e ogni mezzo metro ha un banner, un link, una foto, una bestemmia perfino, con cui ti invita a cliccare per prendere visione dell’offerta specialissima che ha preparato per te.
 
E il vero capolavoro è l’offerta. Quella è la parte più divertente.
 
C’è infatti l’offerta DeLuxe, l’offerta Superman, l’offerta Platinum Gonzo: una scelta incredibile, una varietà senza limite, per adattarsi ad ogni portafoglio, dal più ricco al più miserabile. E c’è una costante su tutti. Un segreto Superiore.
 
Il Bonus.
 
Oh, il Bonus. Una montagna di Bonus. Una montagna di inutilità riciclate da internet, o addirittura da contenuti del secolo scorso (davvero, del secolo scorso, giuro, è la realtà, ed è anche di un nome blasonato), scritti magari dall’autore stesso ai tempi della sua Prima Comunione o poco più. Il Libro Cuore personale dato in omaggio.
 
Magari con una foto irreale, quando ancora i capelli erano folti, se lo vedi oggi non lo riconosci, i capelli sono scomparsi, ha gli occhi di fuori a forza di guardare il video, la moglie evita di fissarlo, sembra un grafico di borsa dopo il crollo del ’29…. Mette tristezza.
 
Il Bonus è quanto di più meraviglioso l’individuo in questione ritiene di offrirti. Anzi, la sua convinzione, dettata dall’agenzia di turno, è proprio questa. Che non deve fare sconti. Deve regalare Bonus. La gente, gli hanno detto, vuole i Bonus.
 
Per esempio, traggo spunto sempre dalle lezioni esemplari che l’agenzia impartisce al nostro eroe, guarda il tuo supermercato quando fai la spesa: non ti regala sempre un buono, qualcosa che ti permette di avere uno sconto, un prodotto gratis o quasi, se tu ritorni? Ecco, vedi: la gente vuole il Bonus…. Devi regalare i bonus, non fare sconti.
 
Il nostro genio della finance-marketta si convince. È vero. Il supermercato dove va lui, perché la moglie manda lui, almeno fa qualcosa di utile, fa esattamente così.
 
E quindi lui regala Bonus. Niente sconti. Se fa vedere uno sconto, è perché ha maggiorato i prezzi prima di fare lo sconto. Così lo sconto non lo fa sul serio, ma regala i Bonus.
 

E il nostro si sente potente e furbo come il suo supermercato. Perché, alla fine, vendere frutta, verdura e prosciutto non è un po’ come vendere un prodotto finanziario, un servizio di segnali, un corso di formazione per il trading? Che differenza può fare?
 
Hai visto che bonus? “Come evitare i 156 errori che fanno tutti” … eh, sì. Uno si identifica, no? Ci sarà almeno uno di quegli errori che avrai fatto anche tu. Senza quel Bonus, come avresti potuto affrontare i mercati finanziari?

Tre brutti errori che diventano peggiori

Questo post è la trascrizione della newsletter “AffariNostri” di Francesco Carlà pubblicata il 14/07/2014.

 

Il 17/01/2011 avevo ricevuto una lettera molto interessante.

Mi scriveva Angelo M. per mettermi a parte di un tormento che, lo diceva lui, gli faceva perdere il sonno. Angelo aveva fatto tre errori molto gravi. Gravi ma molto comuni ai non Fwiani. E alla fine rispondevo.

Quattro anni e mezzo dopo Angelo che era diventato un Fwiano ha recuperato ampiamente le sue  perdite e ha trovato la sua dimensione di Investitore Intelligente.

Gli altri, quelli che non hanno capito di che vera natura fossero i loro errori, hanno continuato a perdere soldi, molti soldi. In qualche caso anche tutti i loro soldi.

Ecco perchè vi ripropongo spesso Affari nostri del passato. Per darvi la possibilità di vedere cosa succede nel tempo.

Buona lettura.

-Angelo M.

“Ho fatto tre errori nella mia vita finanziaria. Uno di seguito all’altro. E ho solo 35 anni.

Mi dico spesso che tutti possono sbagliare e che ci deve pur essere un modo per uscire da questa
situazione che mi angustia.

Ecco gli errori:

Il primo: Ho dato retta ai consigli di un “esperto”
finanziario che, a giudicare dai risultati,
non aveva affatto esperienza.
Non pensavo che un singolo consiglio
sbagliato, anche se reiterato nel tempo
(circa un anno) potesse produrre tanti
danni al mio portafoglio.

Il secondo: Ecco il consiglio sbagliatissimo: ho
ereditato un grosso portafoglio azionario
da mio padre. Sto parlando di una somma
con molti zeri. La maggior parte di queste
azioni erano e sono titoli bancari e altre
azioni dell’indice della Borsa di Milano.
Quando sono cominciati i guai, nell’autunno
del 2008, e i miei titoli hanno cominciato
a scendere, ho chiesto consiglio a questo
“esperto” sul da farsi. Il suo consiglio è
stato netto: tenere tutto senza fare nulla.
Tanto si trattava di titoli tranquilli che
pagavano dividendi. Sarebbero risaliti
molto presto e senza problemi di ansia.

Il terzo: Non sono affatto risaliti. Anzi hanno
continuato a scendere. Quasi metà del
mio pfolio azionario, due anni, dopo, se
n’è andato. E molto spesso non hanno
pagato nemmeno i dividendi. Il risultato
è che adesso, elaborato il lutto della
perdita e dei miei errori che ho elencato,
non so cosa fare. Vendo e monetizzo la
perdita? Tengo e spero che risalga il
portafoglio (ma se poi continuano a calare?)?
Esiste una terza possibilità?

-Francesco Carlà

Angelo aveva subito una ferita grave.

Qui non si trattava soltanto di soldi. Il problema era, come succede spesso in faccende finanziarie, anche e soprattutto psicologico.

Provate a leggere la sua lettera (e le sue domande) cosi’:

1 Mio papà mi ha lasciato custode di una grande fortuna;
2 Io mi sono fidato di uno che non aveva esperienza;
3 Il risultato è che adesso il mio patrimonio è ridotto alla metà;
4 L’unica cosa che desidero è farlo tornare al punto di partenza.

Ragionare cosi’, molto probabilmente, porterebbe ad ulteriori perdite sul capitale iniziale.

Quindi, prima di tutto, scordarsi del capitale iniziale se si vuole davvero iniziare una nuova strada. Il capitale attuale è il nostro capitale. Stop.

Secondo passaggio: il nostro patrimonio puo’ essere visto in due modi.

Il primo: le azioni che abbiamo al momento in pfolio e il loro valore facciale attuale.

Il secondo: i business che le azioni rappresentano, la qualità di questi business, i fondamentali
economici e finanziari.

Nel primo caso abbiamo un capitale che è dato dal prezzo attuale delle azioni. Ma non sappiamo nient’altro. Pessima situazione per un azionista.

Nel secondo caso abbiamo un patrimonio che è dato dal valore delle nostre azioni a cui aggiungiamo la conoscenza dei business sottostanti.

Nessuno dovrebbe detenere azioni se non rientra nel secondo caso.

Credo che sia molto chiaro, allora, cosa dovrebbe fare Angelo M. (e tutti quelli che si trovano in situazioni analoghe) per uscire da questa scomodissima condizione:

Primo: riconoscere il proprio capitale attuale dopo l’errore grave;
Secondo: riconoscere il profilo giusto di un investitore azionario.

Per ottenere il primo risultato bisogna guardare in faccia la realtà e scacciare ogni idea di impossibili e perdenti scorciatoie.

Per ottenere il secondo risultato bisogna usare i 5 Principi della Finanza Democratica:

1 Nessuno sa, e puo’, curare il nostro denaro meglio di noi;

2 Imparare ad investire è molto semplice e non serve essere laureati in economia e scienze finanziarie. Basta essere correttamente informati da chi è Strutturalmente Indipendente(*) e non deve vendervi nessun tipo di prodotti finanziari. Basta saper fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, percentuali, e medie;

3 Grazie ad Internet, è facile e costa molto poco investire da soli e senza intermediari. È sufficiente
aprire un conto bancario on line e le commissioni sono basse e alla portata di tutti gli investitori.

4 Investite solo in quello che capite e conoscete.

5 Non fidatevi di nessuno che vi proponga cose
in contrasto con i punti 1, 2, 3 e 4.

(*) Strutturalmente Indipendente è SOLO chi guadagna se guadagnate voi. Non chi guadagna anche quando voi perdete.

Una verità sul Forex

Articolo di Eugenio Benetazzo. Link all’articolo originale.

La pubblicità è ormai dilagante, i banner sono dappertutto, persino all’interno di testate giornalistiche nazionali, la propaganda è degna della migliore scuola di marketing: sto parlando del forex e delle società finanziarie che propongono mirabolanti offerte economiche per l’apertura di un conto di trading per iniziare la negoziazione sulle valute internazionali e diventare in poco tempo milionario. Mi state scrivendo in migliaia ormai da mesi chiedendomi quale società sia preferibile, quali sono le tecniche migliori per aver successo, quali sono le piattaforme più stabili per effettuare gli eseguiti. Iniziamo subito per i non addetti ai lavori con lo spiegare che cos’è il forex: è un acronimo che deriva dalla fusione di foreign exchange, ovvero la compravendita di valuta estera.

Sostanzialmente per non farla troppo lunga, vi sono società finanziarie e broker online che oggi consentono di comprare o vendere, al rialzo e ribasso, un determinato cross valutario come se questo fosse un semplice titolo azionario quotato nella borsa italiana. Sta dilagando sul web attraverso discutibili bombardamenti pubblicitari che lo presenta come una fenomenale opportunità di investimento e speculazione finanziaria: mi piace in particolare quella di una ragazza interinale che di giorno fa la centralinista e la sera trada sul cross usd/jpy riuscendo a ricavare un extra stipendo di 700 euro al mese attraverso i profitti sul suo conto forex. Se uno crede ancora alle favole può aprire il suo conto personale e vedere che cosa succede dopo appena tre mesi ! La maggior parte delle persone non sanno che le opportunità fenomenali per guadagnare denaro non le hanno i piccoli risparmiatori che aprono un conto trading, ma casomai solo le società che propongono questi tipi di investimento, ovvero le forex company.

Gli spot pubblicitari basano tutto il loro appeal sulle caratteristiche di questo mercato: la sua straordinaria liquidità, la sua dimensione, l’impossibilità di manipolazione dello stesso da parte delle grandi banche commerciali e soprattutto dalle potenzialità della leva finanziaria (della serie potete investire cento avendo sul vostro conto solo cinque). In realtà l’aspetto determinante per chi si avvicina per la prima volta al forex è la mancata conoscenza dei meccanismi di funzionamento che governano la speculazione valutaria, oltre al fatto di non sapere che il forex è un mercato non regolamentato (over the counter in termini tecnici). Il dato principale tuttavia che non viene mai rivelato è una comoda percentuale, ovvero il 95%, che rappresenta il tasso di sopravvivenza finanziaria sul mercato forex ad un anno.

Questo dato indica che il 95% di coloro i quali hanno aperto un conto forex (soprattutto i miniaccount, quelli aperti con 100 o 500 euro) dopo un anno hanno perso completamente l’importo investito inizialmente, a seguito di perdite superiori ai profitti conseguiti. Le società che promuovono e pubblicizzano i loro servizi di trading sono perfettamente a conoscenza di questo dato ed è su questo che basano tutto il loro business. Queste società (solitamente ubicate in giurisdizioni dalla discutibile severità finanziaria) si configurano dal punto di vista operativo in “market maker” ovvero le stesse si sostituiscono al mercato attraverso una propria offerta di acquisto e di vendita della valuta allo stesso tempo, di fatto quindi replicando l’andamento del mercato sottostante. Pertanto quando voi comprate o vendete, ad esempio, il cross euro/dollaro, avete come controparte della vostra transazione un soggetto finanziario che si mette contro di voi, al pari di un casinò, pertanto il denaro che guadagnerete attraverso un’operazione sarà per loro un costo di esercizio, mentre la perdita che sosterrete rappresenterà per loro un profitto.

Se prestate attenzione inoltre tutte le proposte di apertura di conto sono molto lusinghiere, arrivano infatti anche a riconoscervi un bonus monetario di alcune centinaia di euro, proprio come i casinò queste società sanno benissimo che la probabilità è tutta a loro favore, pertanto il deposito che verserete rappresenta per loro un profitto da incassare, si tratta solo di aspettare, è solo una questione di tempo. Con il forex si perde denaro facilmente perché chi si mette a tradare da neofita lo fa con un’ottica temporale di breve o brevissimo periodo, un’ora, quattro ore o qualche giorno: l’analisi tecnica classica ormai non serve più quasi a niente, soprattutto se consideriamo che la maggior parte degli scambi è implementata da algoritmi e processori matematici di calcolo.

Pertanto entrare in un mercato con risorse e mezzi limitati, senza una sistematica tecnica di trading, produce inesorabilmente a grandi perdite statisticamente quantificabili. Per fare un esempio calzante l’ingresso nel mercato forex nel breve e brevissimo termine assomiglia all’ingresso in un bar in cui si sta scatenando una rissa: la probabilità che prendiate un cazzotto in faccia, per quanto siate prudenti, è elevatissima. Il mio consiglio è unanime: se veramente siete bravi, operate solo nei mercati regolamentati, tradate le valute solo con i contratti futures, se e solo se avete una consistenza patrimoniale e una avversione al rischio veramente notevole. In tutti gli altri casi siete destinati inesorabilmente a perdere denaro con il tempo, soprattutto se utilizzate la leva finanziaria, che rappresenta la scorciatoia per la vostra rovina finanziaria.