Una verità sul Forex

Articolo di Eugenio Benetazzo. Link all’articolo originale.

La pubblicità è ormai dilagante, i banner sono dappertutto, persino all’interno di testate giornalistiche nazionali, la propaganda è degna della migliore scuola di marketing: sto parlando del forex e delle società finanziarie che propongono mirabolanti offerte economiche per l’apertura di un conto di trading per iniziare la negoziazione sulle valute internazionali e diventare in poco tempo milionario. Mi state scrivendo in migliaia ormai da mesi chiedendomi quale società sia preferibile, quali sono le tecniche migliori per aver successo, quali sono le piattaforme più stabili per effettuare gli eseguiti. Iniziamo subito per i non addetti ai lavori con lo spiegare che cos’è il forex: è un acronimo che deriva dalla fusione di foreign exchange, ovvero la compravendita di valuta estera.

Sostanzialmente per non farla troppo lunga, vi sono società finanziarie e broker online che oggi consentono di comprare o vendere, al rialzo e ribasso, un determinato cross valutario come se questo fosse un semplice titolo azionario quotato nella borsa italiana. Sta dilagando sul web attraverso discutibili bombardamenti pubblicitari che lo presenta come una fenomenale opportunità di investimento e speculazione finanziaria: mi piace in particolare quella di una ragazza interinale che di giorno fa la centralinista e la sera trada sul cross usd/jpy riuscendo a ricavare un extra stipendo di 700 euro al mese attraverso i profitti sul suo conto forex. Se uno crede ancora alle favole può aprire il suo conto personale e vedere che cosa succede dopo appena tre mesi ! La maggior parte delle persone non sanno che le opportunità fenomenali per guadagnare denaro non le hanno i piccoli risparmiatori che aprono un conto trading, ma casomai solo le società che propongono questi tipi di investimento, ovvero le forex company.

Gli spot pubblicitari basano tutto il loro appeal sulle caratteristiche di questo mercato: la sua straordinaria liquidità, la sua dimensione, l’impossibilità di manipolazione dello stesso da parte delle grandi banche commerciali e soprattutto dalle potenzialità della leva finanziaria (della serie potete investire cento avendo sul vostro conto solo cinque). In realtà l’aspetto determinante per chi si avvicina per la prima volta al forex è la mancata conoscenza dei meccanismi di funzionamento che governano la speculazione valutaria, oltre al fatto di non sapere che il forex è un mercato non regolamentato (over the counter in termini tecnici). Il dato principale tuttavia che non viene mai rivelato è una comoda percentuale, ovvero il 95%, che rappresenta il tasso di sopravvivenza finanziaria sul mercato forex ad un anno.

Questo dato indica che il 95% di coloro i quali hanno aperto un conto forex (soprattutto i miniaccount, quelli aperti con 100 o 500 euro) dopo un anno hanno perso completamente l’importo investito inizialmente, a seguito di perdite superiori ai profitti conseguiti. Le società che promuovono e pubblicizzano i loro servizi di trading sono perfettamente a conoscenza di questo dato ed è su questo che basano tutto il loro business. Queste società (solitamente ubicate in giurisdizioni dalla discutibile severità finanziaria) si configurano dal punto di vista operativo in “market maker” ovvero le stesse si sostituiscono al mercato attraverso una propria offerta di acquisto e di vendita della valuta allo stesso tempo, di fatto quindi replicando l’andamento del mercato sottostante. Pertanto quando voi comprate o vendete, ad esempio, il cross euro/dollaro, avete come controparte della vostra transazione un soggetto finanziario che si mette contro di voi, al pari di un casinò, pertanto il denaro che guadagnerete attraverso un’operazione sarà per loro un costo di esercizio, mentre la perdita che sosterrete rappresenterà per loro un profitto.

Se prestate attenzione inoltre tutte le proposte di apertura di conto sono molto lusinghiere, arrivano infatti anche a riconoscervi un bonus monetario di alcune centinaia di euro, proprio come i casinò queste società sanno benissimo che la probabilità è tutta a loro favore, pertanto il deposito che verserete rappresenta per loro un profitto da incassare, si tratta solo di aspettare, è solo una questione di tempo. Con il forex si perde denaro facilmente perché chi si mette a tradare da neofita lo fa con un’ottica temporale di breve o brevissimo periodo, un’ora, quattro ore o qualche giorno: l’analisi tecnica classica ormai non serve più quasi a niente, soprattutto se consideriamo che la maggior parte degli scambi è implementata da algoritmi e processori matematici di calcolo.

Pertanto entrare in un mercato con risorse e mezzi limitati, senza una sistematica tecnica di trading, produce inesorabilmente a grandi perdite statisticamente quantificabili. Per fare un esempio calzante l’ingresso nel mercato forex nel breve e brevissimo termine assomiglia all’ingresso in un bar in cui si sta scatenando una rissa: la probabilità che prendiate un cazzotto in faccia, per quanto siate prudenti, è elevatissima. Il mio consiglio è unanime: se veramente siete bravi, operate solo nei mercati regolamentati, tradate le valute solo con i contratti futures, se e solo se avete una consistenza patrimoniale e una avversione al rischio veramente notevole. In tutti gli altri casi siete destinati inesorabilmente a perdere denaro con il tempo, soprattutto se utilizzate la leva finanziaria, che rappresenta la scorciatoia per la vostra rovina finanziaria.

Info TradingProfittevole
Mi chiamo Luca Novello. Mi sono laureato in Economia Aziendale nel 2001 all’università Ca’ Foscari di Venezia. Studio i Mercati Finanziari dal 1998 e dall’anno successivo ho iniziato ad effettuare le prime operazioni in Borsa sulle azioni del mercato italiano. Terminata l’università, ho maturato un’esperienza professionale come Controller, continuando parallelamente gli studi in ambito finanziario. Ho frequentato corsi di formazione e lavorato assieme con alcuni noti trader italiani e americani, acquisendo una buona conoscenza in molti ambiti necessari al trading. In particolare, ho appreso l’analisi tecnica, il money e risk management, le caratteristiche e il funzionamento dei vari strumenti finanziari, dei mercati in cui essi sono negoziati e dei meccanismi (a volte chiamati segreti) sottostanti. Ho sempre coltivato il sogno di diventare un trader di professione, affascinato dalle opportunità che questo lavoro può offrire. Il passo decisivo l’ho compiuto nel 2006, quando, dopo anni di trading part time, sono diventato un trader full time. Attualmente lavoro utilizzando sia Expert Advisor per trading automatico che approcci di tipo discrezionale (entrambi di mia ideazione); tra gli strumenti finanziari, prediligo le valute (Forex), i futures (EUREX e CME) e, in minor misura, le azioni. Nel 2009 ho deciso di creare il sito TradingProfittevole. Tramite questo sito offro alcuni servizi, principalmente di formazione, che consentono ad un trader, o aspirante tale, un notevole risparmio di tempo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Uno dei problemi più grandi che riscontro in questo lavoro è, infatti, la moltitudine di informazioni e conoscenze divulgate, spesso di scarsa qualità, e comunque difficilmente coordinabili e applicabili per la creazione di un piano di trading efficace. Il mio obiettivo è quindi di aiutare i traders a realizzare profitti costanti dall’attività nei mercati finanziari al fine di ottenere una crescita reale del proprio capitale. Per raggiungere questo scopo fornisco alcuni strumenti, conoscenze, chiavi di lettura che consentono di eliminare gli errori di fondo in modo da garantirsi un vantaggio competitivo nel mercato. Non esiste un metodo perfetto e non esiste un approccio univoco ai mercati. Il mio approccio è di tipo tecnico: studio pertanto i grafici piuttosto che i bilanci delle aziende o i dati macroeconomici. Tuttavia, se penso all’analisi tecnica tradizionale, la domanda che mi pongo è: com’è possibile guadagnare col trading prendendo decisioni basate sui grafici e osservare solo il prezzo che questi ci mostrano? Un grafico di borsa ha tre componenti: prezzo (asse verticale), tempo (asse orizzontale) e volumi (diciamo… la terza dimensione) Partendo da qui, l’approccio utilizzato non si limita allo studio della pura e semplice azione del prezzo (price action), ritenuta ormai insufficiente a garantire un vantaggio rispetto all’operatività degli investitori professionisti (fondi di investimento, banche d’affari, ecc.); è necessario combattere ad armi pari e pertanto ritengo di fondamentale importanza integrare la price action con lo studio del tempo (analisi ciclica) e dei volumi (flussi di liquidità).

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