Le regole segrete del denaro

Il regno del denaro non e’ mai stato democratico: chi ha molto tende a volere di più e a far pagare caro il prestito dei suoi soldi.

Del resto tutti vogliono consumare e cosi’ abboccano. Per questo risparmiare ed investire non e’ mai stato cosi’ apparentemente difficile in Italia e in tutto l’Occidente.

Il risparmio è minacciato dal consumo inutile e finanziato, mentre l’investimento e’ circondato dalla nebbia della comunicazione professionale.

Sarò semplicissimo:

  • C’è tutta un’industria che non desidera che voi possiate risparmiare in tranquillità;
  • C’è tutta un’industria che non apprezza che voi possiate investire in autonomia.

L’industria anti-risparmio ci finanzia qualunque cosa (auto, moto, casa, mobili, vacanze etc etc) purché non ci salti in mente di risparmiare.

L’industria anti-investimento ci fa sentire incompetenti e a rischio, per convincerci che e’ meglio affidare i nostri denari ai suoi funzionari.

Ci conviene? Vediamo insieme queste cosette:

1 Risparmiare si puo’ e si deve;
2 Gli automatismi sono vincenti;
3 Il tempo e’ il nostro alleato;
4 Il rischio e’ un mito pericoloso;
5 L’indipendenza si riconosce al tatto.
6 Semplice e’ bello e giusto.

E adesso vediamole una per volta:

1 Risparmiare si può e si deve:

Ma e’ proprio cosi’ difficile risparmiare oggi?

Orazio, si proprio quello del Carpe Diem, diceva che la sorgente della felicita’ sta nel ridurre le esigenze inutili. E se ne intendeva del tema.

La fonte della Felicita’ Finanziaria, e quindi del risparmio che ne e’ la prima indispensabile parte, sta nell’individuare e ridurre, o eliminare, i ‘bisogni non gratificanti e inutili’.

Portatevi dietro un taccuino. Scriveteci tutte le spese che fate ogni giorno, e questo per un mese. Poi dopo i trenta giorni rileggete
con calma e decidete quali sono i nemici del vostro risparmio.

E agite spietatamente.

2 Gli automatismi sono vincenti:

Fate tutto in automatico: risparmio ed investimento. Come si dice in America: pay yourself first. Decidete qual e’ la somma che potete destinare al risparmio e all’investimento ogni mese, e automatizzate questo versamento. Praticamente datevi lo stipendio.

3 Il tempo e’ il nostro alleato:

Se riuscite a darvi una paga da 400 euro di risparmio ogni mese, e investite questi denari al 10% all’anno (al momento con i nostri servizi premium state andando molto meglio di così), in 5 anni avete messo assieme un capitale di 31.000 euro.

Sempre con questo ritmo, in 10 anni diventano oltre 80.000, mentre in 20 anni esplodono a quota 290.000, euro.

In 30 anni siete quasi milionari: 832.000 euro.

Ovviamente il metodo funziona con qualunque somma riusciate a risparmiare. Non importa quanto piccola e meglio se grande.

Nel corso degli anni potete e dovete aumentare il vostro stipendio. Premiatevi. Magari in proporzione a quanto siete stati bravi.

4 Il rischio e’ un mito pericoloso:

Cosa e’ rischioso negli investimenti e cosa no? C’è il mito del rischio delle azioni e il mito del non rischio di obbligazioni e immobili.

Tutte sciocchezze. Il vero rischio e’ non fare nulla. Non risparmiare e non investire. E nei piccoli esempi che vi ho fatto sopra, avete anche sicuramente capito perché.

L’altro mito è ‘diversificare’.

Warren Buffett, che ha dedicato una vita al risparmio e all’investimento, diventando il secondo uomo più ricco al mondo dopo Gates,
e senza aver inventato la Microsoft, una volta ha scritto che ‘La diversificazione è la protezione dall’ignoranza. Ma non ha senso se sapete quello che state facendo.’ Cioè se siete Investitori Intelligenti.

Quindi state lontani dal ‘capitale garantito’.

Il capitale non puo’ essere garantito perchè viene ridotto anno dopo anno dall’inflazione. L’unica garanzia possibile per il vostro capitale è il risparmio e l’investimento intelligente. Quello che deriva dal sapere come, perché e in cosa state investendo il vostro denaro.

5 L’Indipendenza si riconosce al tatto.

E’ facile riconoscere chi è davvero indipendente: solo chi guadagna se voi fate profitti può essere davvero interessato a consigliarvi bene.

Chi guadagna in ogni caso, indifferente ai vostri profitti e alle vostre perdite, non è il consigliere adatto a voi.

6 Semplice e’ bello e giusto.

Visto che era semplice? Solo i metodi semplici di risparmio ed investimento funzionano sul serio. Aggiungete al cocktail la vostra intelligenza e la Felicità Finanziaria è a portata di mano.

Finalmente.

Fonte: Newsletter “Affari Nostri” di Francesco Carlà, Finanza World

Crollo di Borsa 06 maggio 2010: panico, errore o manipolazione?

Si legge oggi sul sito di Repubblica:

“NEW YORK – Sono stati pochi minuti di puro panico, Wall Street è precipitata fino a sfiorare un meno 9% in una sola seduta. Una caduta senza rete, alla velocità della luce, fino a un’ora prima del termine delle contrattazioni. “E’ la Grecia, è la Grecia”, annunciavano impazziti i desk del trading di Borsa delle grandi banche e hedge fund. Si stava materializzando in quello squarcio di pomeriggio a Wall Street proprio quello che la Casa Bianca paventava da molte settimane: il contagio globale della sfiducia, lo spettro delle bancarotte sovrane a ripetizione. E’ la minaccia contro cui si era mobilitato Barack Obama in persona, a far pressione su Angela Merkel fino ai limiti dell’ingerenza, a lanciare il Fondo monetario internazionale in un eccezionale ruolo di supplenza dell’Unione europea. Un “aiutino”, cruciale nella dinamica concitata e assurda del pomeriggio da Apocalisse, lo ha dato un incredibile errore umano. Le autorità del Nasdaq indagano su possibili errori negli scambi, tra le 14.50 e le 15.00 locali. Un’altra versione accusa un trader della Citigroup: avrebbe scritto “miliardi” anziché milioni su un ordine di vendite, mandando in tilt il sistema. Di colpo ieri nel pomeriggio di New York il “computer trading” è scattato in una concatenazione micidiale, trasformando tante notizie disparate in una singola miscela ad elevato potenziale esplosivo. La rivolta di piazza ad Atene, le eterne riluttanze tedesche, i nuovi sussulti delle agenzie di rating sui debiti sovrani dei Pigs, più qualche delusione americana sul fronte dell’occupazione: tutto questo è stato introiettato e digerito da quei software informatici che governano le logiche d’investimento di Wall Street, programmi automatici che macinano migliaia di dati e ne estraggono in frazioni di secondo le indicazioni sulla direzione delle puntate speculative. E’ partito l’inferno”

E così su un report di ADVFN:

“E’ stato un vero e proprio tracollo quello accusato da Wall Street a poco più di un’ora dalla chiusura. Il Dow Jones è sceso fino a 9.870 punti, perdendo 1.000 punti dai massimi intraday (un calo di oltre 9 punti percentuali), recuperando tuttavia rapidamente buona parte di quelle perdite. Secondo alcune indiscrezioni, il crollo sarebbe stato determinato da un errore di digitazione (b – billion, miliardo, al posto di m – million, milione) da parte di un trader di Citigroup.”

Ma ci credete?

Ebbene, se fosse realmente come ci raccontano, non sarebbe successo quello che si è visto. Come può l’errore di battitura essere stato immesso contemporaneamente su ogni mercato mondiale, in ogni azione ed in ogni futures? Certo c’è l’effeto domino, ma non giustifica neppure in minima parte quel che è successo. Cose simili possono accadere (e accadono), ma interessano solo lo strumento finanziario in cui l’errore di immissione ordine è stato fatto.
Più verosimilmente è stata un’azione congiunta, organizzata e coordinata alla perfezione, per spazzare il mercato e comprare veramente in basso ciò che hanno fatto crollare.

Caccia agli stop e manipolazioni di mercato

Il mercato è manipolato?
Dipende da come lo si osserva. L’elemento discriminante è l’orizzonte temporale.

Nel medio-lungo termine i prezzi tendono a raggiungere valori di equilibrio vicini alla reale valutazione dello strumento finanziario cui sono riferiti. Quanto vicini ci vadano e quanto ampio sia il range di equilibrio dipende da come sono calcolati questi valori. Ci sono pur sempre delle stime da fare, prima su tutte il tasso atteso di crescita degli utili se parliamo di un’azienda quotata (azioni); se ci riferiamo ad altri strumenti finanziari, diventano predominanti le stime sui dati macroeconomici. A parte questi esempi, sono molteplici le stime necessarie e ogni valutazione può essere fatta con criteri diversi. Ne consegue che ogni analista troverà un proprio prezzo obiettivo e non ci sarà mai una valutazione univoca. Tuttavia, ad un investitore che cerchi strumenti sottovalutati, poco importa se la differenza tra due valutazioni sia anche dell’ordine del 10-15%. Tanto per lui il guadagno atteso rimane comunque consistente e ha tutto il tempo che vuole per aggiustare le stime e tararsi di conseguenza.

Per un trader, che lavora nel breve termine, le cose vanno in modo completamete diverso. Il tempo per prendere i profitti è mediamente poco e si deve tenere conto di quanto anticipato nell’oggetto: caccia agli stop e manipolazioni di mercato. Questa è una realtà che solo uno sprovveduto può ignorare. Nel breve termine, tipicamente l’intraday, i prezzi vanno dove le mani forti vogliono portarli. Innanzitutto, è possibile che questo avvenga? E dov’è che vogliono portarli? Le risposte sono semplici: non solo è possibile, ma è necessario e insito nei meccanismi che regolano i mercati. Il dove andranno è praticamente ovvio: dove fa comodo a loro!

Ci sono metodi e conoscenze per capire concretamente dove andranno e perchè. Per i dettagli rinvio i lettori ai miei corsi o al manuale. Qui ci tengo a mostrare un esempio concreto di manipolazione avventuo ieri pomeriggio sul future S&P500. Preciso: è solo un esempio; ma ce ne sono molteplici ogni giorno in ogni strumento finanziario.